Breve antologia poetica
Published by Fabio on Mercoledì, Novembre 11, 2009 - 22:32:19
Preghiera
Tante le volte int’un mumento statigo
me digo:«Te chi sei l’anima mia?»
Ch’el scrive me diventa più afanatigo
si rósiga el cervelo la poesia.
Alora vojo dire in senso làtigo:
sapessi come pô la fantasia
tuffasse drento al celo più ‘crobatigo
fenire in pozo de malincunia!
De sera quando el celo è soto tiro
vurìa tuto ma tuto fuge via
che si ce penzo m’amanca el respiro.
Ma basta un strigulì de l’armunia
per dì che ridovunque el sguardo giro
in mezo io te vedo e cuscì sia!
L’eco
Avevi la terra sotto casa e la finestra sul grano
a maggio un arlecchino con toppe di papaveri.
Quanti anni fa le mucche baritone
trainavano da un punto all’altro i campi
e gli animali gridavano?
Potrei rifare un cielo tenue d’acquerello
filo su filo i capelli al pagliaio ma ora
al filo di spine il rosmarino è violastro
e il sole in ruggine alle due. Alle tre
il vento fa tutto il giro del muro ed esce
dall’arco. E tu attendi la tromba dei tuoni
che sbrecchi il gran vaso dei cieli…
Non accade che vecchia moina di nubi. Poco.
È poco se il nuovo è gran neve
o tempi di arpeggi sempre identici… E se
E se andassimo noi due soli come intatti
nella mano e nella voce come due miracoli
nell’eco che ripete che questo
è l’eterno – eterno – non altro
dislocato tra i rumori – rumori?
Mi manca appunto lo slancio…
…………………………….
“E fu sera e poi mattina”
alle antiche parole
obbedisce il giorno.
Dal prato i fiori a grappoli
alzano inni al colore.
I grandi spezzano
il nome in briciole
i bimbi dietro la palla
lei sempre dove vuole
a uno, due rimbalzi
la Trinità balla.
Indove (Dove)
Indove è ‘ndati i nùvuli
che ieri cumulàvene
e i campanili indó
senza più cielo?
Te, siepe de testa,
ragaza de le cùpole,
te sei purtata via
tuta la cità.
Te eri la cità
de sopraciji e rondini
movenze soto tégule
Adè cornachie strìdule
pe j archi e le scalete
a capofiti vìgoli.
Turno
Quando non ci sarò più io
a guardare l’orizzonte
continua tu e quando
non ci sarai più tu
dillo a un altro. Nessuno
lasci solo il mondo
dove cala il sipario
e riapre un altro giorno
quel pino curvo… come lui
nessuno ha cercato la luce
ha fatto tremare il tempo
con tutte le radici.
La creazió oramai…
El cielo ancora sta
sopra de noi
e pure el sole.
La tera ancora sta
soto noialtri
che la pistamo
che la ciacàmo
e l’omo e le bestie
e le piante e
quelo che c’è
è stato un sbajo
la creazió.
E adè gnente da fà
la creazió oramai
è diventata eternità!
Se…
Si ‘splode l’atomo nte l’aria
e fumiga i crateri
sui monti sporgenti
‘rorate coeli’
Si na gocia esiste
tuto el mare imenso
basta na scintila
a ‘cende l’universo.
Sgocciolìi
La morte sempre a portata d’occhi
basterebbe all’immortalità
Le parole si iscoriano come le bocce
strada facendo polvere
è nei versi a singhiozzi
il frastuono del cuore
tutti rubano parole
ma solo quelle
Batte in precise rime
l’impreciso respiro
Sei tu che avvìi la scrittura
poi ti soverchia
Se tutto scorre, pure tu scorri
Eraclito…
A salvare il mondo
è una bugia
La morte felice amnesia
La gran risata dove tutti
gli elementi corrispondono.